Come al nostro solito abbiamo ripiegato sulla ricerca di un locale dove concludere la serata (e dove tentare di consolarci dopo la cocente delusione cinematografica). Senza fare nemmeno 100 metri troviamo un ristorante-enoteca proprio vicino al cinema. Lo conoscevamo come “Doc”, ma adesso si chiama “La cucina di Giò”. Volevamo solo un dolce e un po' di vino (i nostri esperimenti in cucina a lungo andare chiedono il conto alla linea, anche se l'attività fisica certo non manca...). La cantina del locale è a vista sulla strada e si può entrare anche da lì (secondo voi da dove potevamo entrare noi!?). Nulla da dire sull'assortimento enologico, decisamente di rilievo. Proseguiamo all'interno dove una ragazza molto gentile ci fa accomodare ad un tavolo. Ordiniamo due tortini al cioccolato caldo e due calici di Madrigale.
Arrivano i tortini e il vino. La presentazione del tortino non ha parole, in un piatto romboidale con letto di cioccolato, fragola, e il gelato in un angolo, ma lasciamo parlare le immagini. Per quanto riguarda il gusto avete presente l'espressione “mi ci sarei fatto il bagno dentro per quant'era buono”? Non pensiamo che ci siamo parole più adatte (peccato che le cose così buone finiscono sempre subito...). Niente da dire su un vino che si presenta già da solo. Ci stava piacendo stare lì. Avremmo preso un altro tortino, la tentazione era forte. Abbiamo preferito andare via, facendo un favore alla linea, non al palato.
Insomma, se anche a voi capita di andare al cinema a Gallipoli e il film non vi piace, uscite dall'Italia, girate a destra e dopo i portici vi ritroverete “La cucina di Giò”. Passerete una serata molto piacevole e, come ci proponiamo noi, non spenderete cifre assurde.
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